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Il Softair
Cominciamo con un po' di storia
i primi a giocare una partita di Soft-Air erano dei boscaioli? No? E invece si e adesso vi spieghiamo anche come:
Erano gli ormai lontani anni '80, in una zona boschiva di non si sa bene quale zona del Nord America, durante una pausa pranzo di alcuni boscaioli. Uno di loro, preso dai soliti 5 secondi di ilarità, "sparò" una palla di vernice rossa ad un suo compagno con un marcatore utilizzato normalmente per la segnalazione degli alberi da tagliare.....ecco, cominciò proprio così... con la successiva risposta degli amici a quest'ultimo con lo stesso segnalatore e con un nascondi, fuggi e spara in mezzo agli alberi e ai cespugli...partita di Paint-Ball. Nacque il Paint-Ball!

Tratto da "Soft Air. Lo sport di squadra del XXI secolo", Luca Oleastri, Edizioni Planetario, 1993
La cosa si fece sempre più coinvolgente fino ad evolversi e trasformarsi nel moderno Splash-Contact... I segnalatori sono stati sostituiti da più adatti e precisi "pistoloni" che sparano una palla di vernice cal. 12mm. ad una velocità di 150m/s. Si rendono quindi necessarie delle protezioni molto robuste al fine di evitare traumi alle parti del corpo.
Ci si sposta quindi in Giappone dove questo gioco sembra avere dei riscontri iniziali molto positivi. Problema: quel tipo di strumenti non si potevano usare (fuori legge   Fucile ASGcon le norme antinfortunistiche). Ecco quindi la  creazione dei primi ASG (Air Soft Guns) con pistone a molla che sparavano pallini sferici di 6 mm di plastica del tutto innocui (unica precauzione: un paio di occhiali protettivi), che hanno potenze modeste rispetto a quelle del Paint-Ball. La moda così riadattata prese piede molto velocemente e i produttori di tali armi giocattolo cominciarono a
produrle e svilupparle in serie costituendo l'ASGK come organismo avente i seguenti scopi:
1) Controllare la legalità dei modelli giocattolo;
2) Unificare gli standard di realizzazione con particolare attenzione al calibro e ai materiali;
3) Concordare una differenziazione produttiva in modo da non farsi concorrenza;
4) Stabilire che il proiettile deve essere del diametro di 6 mm.
Ai giorni nostri, invece, il Soft-Air si è trasformato in un qualcosa di più organizzato, di più vicino a quella che è la realtà militare!
Chiariamolo subito: non si tratta di gruppi di persone con in testa idee politiche o via di lì ma soltanto di gente con tanta voglia di praticare uno sport un po' diverso da quelli che siamo abituati a vedere in televisione la domenica.    .Lo si definisce più precisamente un grande, avvincente wargame. Richiede intelligenza, concentrazione e senso tattico al pari del più classico gioco di guerra, inoltre bisogna possedere un po' di dinamismo e fisicità.
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Per praticare il Soft-Air occorrono indubbiamente una preparazione e un equipaggiamento spiccatamente militari, ma l'approccio a questo sport non esige maggior "spirito bellico" di quanto ne richiedano il Pentathlon moderno, la Scherma, il Tiro al piattello...
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Uno degli aspetti più divertenti ed appassionanti del Soft-Air sta’ senz'altro nella possibilità di riprodurre e vivere con impressionante realismo le   situazioni tattiche ed operative della guerra moderna. Con una piccola differenza: non si muore e non si resta feriti.  Si comincia sempre con il controllo della propria attrezzatura e di quella della squadra, si passa poi ad un necessario ed indispensabile Briefing e, quindi, finalmente alla fase operativa. Vi garantiamo che in combattimento si sviluppano le situazioni più "strane" e che mai immaginereste: si passa da una pattuglia calma dove l'unico rumore è dato dal "respiro del vento" ad un'altra molto concitata di assalto di un obiettivo dove l'adrenalina sale alle stelle. Insomma, ce n'è per tutti i gusti!
CHE COS'E' PER NOI IL SOFTAIR:
Per noi questa disciplina non è nient'altro che un modo per sfogarsi, liberarsi dallo stress settimanale del lavoro e di tutti gli altri impegni, dimenticandosi di tutti i pensieri che si hanno per la testa, e trascorrere del tempo in compagnia di ottimi amici in mezzo alla natura.
Qualcuno potrà anche prenderci per pazzi o guerrafondai, ma a noi poco importa, se vorrà avvalorare la sua tesi, noi saremo ben felici di aspettarlo per provare con noi e dimostrargli il contrario; poiché per noi questo sport è e resterà sempre una versione un po’ più tecnologica del guardia e ladri a cui si giocava da bambini.
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